Articolo tratto da 'Rockit.it Valvole e ampli. La storia di Athos Davoli
1940,
Reggio Emilia, Officine Meccaniche Reggiane. Piena guerra mondiale. Al
reparto velivoli militari procedono a ritmi serrati i lavori su uno dei
mezzi offensivi di punta della Regia Aeronautica, il Savoia Marchetti.
Fra gli operai che si occupano dei sistemi di comunicazione radio del
velivolo, anche un giovane apprendista di Correggio di Reggio Emilia. Una passione smodata per la trasmissione radio e già qualche esperienza nella loro riparazione e nella costruzione di apparecchiature a valvole: il ragazzo si chiama Athos Davoli, classe 1926,
ed è appena uscito dalle scuole medie a indirizzo professionale.
Qualche anno più tardi, il suo cognome campeggerà a caratteri cubitali
sul palco dei Beatles e sui loro amplificatori durante l’unica tournée italiana dei Fab Four e
le sue creazioni saranno ricercate da cultori, appassionati e musicisti
fra i più grandi al mondo, divenute sinonimo di ricerca e alta qualità
nell’amplificazione del suono.
(I Beatles durante il live al Velodromo Vigorelli di Milano, 1965. Foto via)
Durante
l’esperienza a Reggio, Davoli acuisce ulteriormente il proprio amore
per la trasmissione elettronica e, a guerra finita, continua a studiare privatamente elettrotecnica e i primi sviluppi dell’elettronicamentre lavora come manutentore di impianti elettrici e come radioriparatore.
Scoperta la scarsa presenza di radioriparatori a Parma vi si
trasferisce, allestendo in un ambiente di poco più di 15 mq il suo primo laboratorio. È l’inizio di una grande, appassionata avventura.
Athos
infatti non è solo uno studioso disciplinato e un lavoratore
infaticabile, ma anche un ascoltatore attento e recettivo alla domanda
del mercato e, quindi, un inventore congeniale:
colta la richiesta da parte del mondo pubblicitario di un sistema
capace di ripetere in continuazione un messaggio audio, costruisce e
brevetta la Bobina a Giro Chiuso di Nastro Magnetico, che negli anni a seguire sarà fondamentale sia per la realizzazione dei primi effetti elettronici (primi fra tutti eco e riverbero),
che per la costruzione delle cassette audio stereo 8 da parte della
RCA, di fatto primo supporto per l’ascolto di musica a bordo
dell’automobile.
(Athos Davoli. Foto)
Nel 1957, Athos Davoli fonda a Parma la Krundaal Davoli. A partire dagli anni Sessanta, andando incontro a una fortissima crescita di complessi e di orchestre di musica leggera in Italia e in Europa, l’azienda inizierà ad occuparsi di amplificazione di strumenti e voce,
interessandosi dell’elettrificazione degli strumenti, della
progettazione di sistemi di diffusione audio e –aspetto decisamente
innovativo per l’epoca- di misurazione dell’intensità sonora.
E
dunque microfoni, pick-up, amplificatori e strumenti veri e propri: a
partire dalla fondazione dell’azienda e fino alla prima metà degli anni
Sessanta, Davoli stringe una proficua collaborazione con Meazzi e soprattutto con l’estroso liutaio Wandré.
Alla base dello stretto legame e della profonda affinità tra i due la
notevole vicinanza fisica –pochi chilometri separavano infatti la Parma
di Davoli e la Cavriago del liutaio del pop- e soprattutto la competenza tecnica di entrambi i costruttori, in grado di fornirsi reciproco supporto anche sul piano dell’elaborazione meccanica degli strumenti. Da questo, il lavoro congiunto nella progettazione, fra le altre, dello storico modello Scarabeo e di quello Bikini.
(Una Davoli Scarabeo. Foto)
Negli anni in cui gli eventi musicali stanno diventando un fenomeno di massa,
l’azienda parmense è in grado di cogliere il desiderio di musica della
gioventù dei Sessanta: Davoli si interessa di strumentazione
elettrificata, fra cui pianoforti e organi, ma anche di illuminazione da spettacolo comandabile e banchi di miscelazioni audio portatili.
Mentre nel mondo dell’elettronica stanno nascendo i primi
sintetizzatori mono-nota di suoni, Davoli studia e brevetta il
“Generatore elettronico di suoni sintetizzati a divisori multipli di
frequenza a più ottave con comado a tastiera tipo pianoforte”, di fatto primo synth italiano della storia, poi rinominato Davolisint.
Così Dave Sinclair dei Caravan: “Fui
sorpreso quando, dopo che ero rientrato nei Caravan ed eravamo in
studio per registrare il nuovo album, mi misero davanti un Davolisint
nuovo di zecca, arrivato direttamente dalla fabbrica [...]. In un primo momento lo considerai piccolo e inadeguato, aveva un suono piagnucoloso.
Ma alla fine mi aprii nuove vie musicali [...]. In particolare, ricordo
che lo usavo per creare un suono basso poderoso, che impreziosivo poi
con gli accordi d’organo dell’Hammond. Alla fine, la sonorità ricordava
molto il Fantasma dell’Opera. Al tempo mi ero spinto più in là che
potevo con l’Hammond. Avevo adattato l’organo per poter improvvisare dei
solo come una chitarra o per creare una doppia voce dal suono umano, ma
si poneva il problema che [...] bastava smettere un attimo di troppo
per far cessare completamente il suono, e per far ripartire tutto ci
voleva un po’. Il
Davolisint mi permise di avere un suono diverso, con in più il fatto
che, sebbene la quantità di Pitch Bend non fosse curatissima, era in
grado di mantenere la nota. [...]. A posteriori, trovo sia stato
uno strumento sottostimato. Era piccolo e pratico da portare in giro,
aveva comunque abbastanza tasti per improvvisare, possedeva
caratteristiche interessanti e aveva di per sé un suono pulito. È chiaro
che suonandolo ora sarei più consapevole dei suoi limiti. Ma va tenuto conto che si trattava di uno strumento pioniere, precursore dei sofisticati macchinari che oggi usa chiunque”.
(I Caravan durante un live alla Warwick University, 10/03/74. Foto)
Da
un lato, negli anni a venire il consolidamento del marchio Davoli
procederà di pari passi con l’invenzione di strumentazioni e impianti
innovativi, non solo di ambito strettamente musicale: è in questo
periodo che Davoli si dedica alla costruzione dell’Ambone Audio Amplificato per la diffusione audio a congressi, conferenze e in particolare nelle chiese e
della Radio a Quadro per Parete a Transistors. Inoltre, quando nei
salotti delle famiglie italiane del dopoguerra cominciano a comparire i
primi televisori ma la corrente elettrica è ancora fortemente instabile,
Davoli studia e brevetta lo Stabilizzatore di tensione a nucleo unico per
mantere costante la tensione degli apparecchi televisivi, così
riducendo tempi di costruzione e ingombro pur ottenendo prestazioni pari
a quelle degli stabilizzatori a tre trasformatori usati in precedenza.
(Uno
scatto realizzato durante l'esibizione dei Trolls, in seguito New
Trolls, al Primo Torneo Nazionale Rapallo-Davoli, 1966. Foto)
Nel 1965, è la ditta Davoli ad occuparsi dell’amplificazione delle date dei Beatles in Italia. Due anni dopo, quattro amplificatori Davoli e due microfoni costituiranno il set per i live italiani dei Rolling Stones. Il ritorno di immagine è enorme, consolidato negli anni a seguire anche attraverso l’organizzazione di grossi concorsi nazionali per complessi emergenti,
con attenzione particolare nei riguardi della scena beat: a partire da
metà anni Sessanta, l’azienda emiliana associa il proprio, ormai
stimatissimo nome al Rapallo Davoli, all’ItaliaBeat e in seguito al concorso nazionale EuroDavoli, che avranno un determinante ruolo di scoperta e daranno impulso alla scena beat italiana ed europea.
(I Rolling Stones durante il live al Palalido di Milano, 1967)
Beatles al Vigorelli di Milano
Nel
1966 viene inaugurato a Parma il primo negozio per la vendita al
pubblico L'Hi Fi Music Center Davoli. Sarà il primo di vari altri punti
vendita aperti nelle principali città Italiane.
(Negozio di via Dante Parma 1966)
All’inizio degli anni ’70, l’azienda Davoli corre a ritmi di crescita elevatissima: fra operai, amministrativi e tecnici i dipendenti sono oltre 200 e i prodotti dell’azienda sono richiesti in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Australia e Africa (celebre
la vendita in quest’ultima di un gigantesco mixer a 32 canali per uno
studio di registrazione nigeriano). Quando comincia a crescere la
domanda di organi elettronici per i complessi di musica leggera, Davoli
progetta il “Circuito elettronico a note e suoni premiscelati e
precomposti per strumenti musicali elettronici in particolare per
organi”, equipaggiando uno dei modelli di timbriche per l’esecuzione di musica liturgica.
Nel 1975, lo strumento viene adottato dall’Ufficio per le Cerimonie
Pontificie del Vaticano e utilizzato per accompagnare le funzioni
celebrate dal Papa.
(Caterina Caselli. Foto)
Esplode il fenomeno delle discoteche,
Davoli si dedica allo sviluppo di apparecchiature sofisticate per la
miscelazione del suono nonché di strumentazione economica per dj
dilettanti. Tuttavia, a conferma di un talento che ancora una volta
precorre il proprio tempo, in questo stesso periodo si dedica a una
nuova, ancora inedita parentesi dello studio del suono: primo al mondo,
elabora il “Sound Meter Level Control” per la misurazione e il controllo del livello di pressione acustica emesso dagli impianti audio. Aprendo di fatto la via agli studi sull’inquinamento acustico,
l’inventore emiliano realizza uno strumento di pratico utilizzo e dai
costi contenuti, che il Ministero della Sanità certificherà come unico
prodotto atto a far rispettare i limiti di legge. Nel ’79, Davoli è
insignito dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini
dell’Onoreficienza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana.
(Patty Pravo)
Accompagnato per tutta la vita dalla moglie Elide, che seguirà la parte amministrativa dell'azienda, a partire dagli anni ’80 Athos Davoli vede affiancarsi alla propria attività quelle dei figli Willy–con la Willy Davoli Equipements Rental,
specializzata in importazione e rivendita di marchi e noleggio di
backline e impianti di amplificazione- e Simona, con il negozio di
musica Davoli Hi-Fi Music Center aperto a Parma già alla fine degli anni ’60.
(La laurea in Ingegneria elettronica conferita ad Athos Davoli nel 2002 dall'Università americana del Rhode Island. Foto)
Nel febbraio 2015, a 88 anni, Athos Davoli muore, dopo aver dato corpo al suono di Ella
Fitzgerald, Keith Emerson, Muddy Waters, Beatles, Rolling Stones,
Caterina Caselli, New Trolls, Banco del Mutuo Soccorso e centinaia di
altri artisti della musica che nelle sue creazioni hanno trovato una soluzione congeniale e di qualità per esprimere la propria dimensione sonora.